Storie di Musicoterapia
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Cristian
C. inizia le sue prime sedute di musicoterapia all’età di 4 anni e mezzo.
Nella stanza adibita all’uso, presso la Scuola dell’Infanzia che frequenta, C. corre avanti e indietro agitando il supporto del piatto come una spada o uno scudo, immerso nelle sue fantasie di battaglia. A C. piace la musica ma la sua attenzione è limitata a pochi preziosi momenti di ascolto e di partecipazione vocale o strumentale. Ed è così che C. passa da uno strumento musicale all’altro senza dare continuità al suo suonare, estraniandosi anche a tratti dalla realtà intento in un dialogo con sé stesso.
La musicoterapia, nel tempo, aiuta C. ad allungare i tempi dell’attenzione focalizzandola sull’interesse mostrato per uno strumento musicale o una particolare canzone.
Partendo dalle iniziative ritmiche o melodiche di C., anche quando somigliano più a delle grida di battaglia, e facendo leva sulla sua creatività, la musicoterapia lavora allo sviluppo di una idea musicale emersa portandola a compimento. Così facendo la valorizza e ne restituisce il senso dentro l’esperienza musicale stessa.
Nell’estratto video, il ritorno di C. in presenza dopo l’esperienza in remoto resa necessaria da Covid-19 e dal lockdown.
C. non è solo entusiasta nel trovare uno strumentario nuovo alla Scuola di Musica, mostra altresì motivazione ed intenzionalità nel suonare; ascolta, aspetta, vuole interagire con la musica nella quale è in modo evidente coinvolto.
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Luca
Luca ha iniziato la musicoterapia a Nordoff Robbins Italia all’età di 7 anni, in seguito ad una esperienza antecedente di musicoterapia che si è dimostrata molto positiva. Sono stati i genitori di Luca a volere che continuasse il percorso, in quanto avevano notato una sua particolare predisposizione alla musica, in particolare per tutti gli strumenti a vibrazione.
All’inizio Luca mostrava molta resistenza ad entrare nella stanza, e ad entrare in relazione con la terapeuta. Passava gran parte del tempo ad esplorare il piatto della batteria, facendolo girare velocissimo e avvicinando l’orecchio per coglierne il movimento, e a girare le chiavi della chitarra da solo, focalizzandosi sulla vibrazione e verosimilmente ignorando gli input offerti dalla terapeuta. Luca si mostrava interessato, ma circoscritto nella sua esperienza sensoriale.
Quando Luca inizia ad approcciare il pianoforte a coda, qualcosa cambia. Luca mostra una intenzionalità di esplorazione, una capacità di memorizzazione e di interazione che prima erano pressochè ignote. Partendo dall’utilizzo di pollice e indice e dall’ascoltare intervalli di semitono, Luca lentamente comincia ad aprire la mano e ad allungarsi sulla tastiera, inventando melodie ed iniziando a dialogare con la terapeuta che osservando e ascoltando i suoi movimenti è riuscita ad inserirsi nella sua musica.
Luca ora arriva di corsa nell’aula di musicoterapia, e i 45 minuti della seduta sono pieni di musica creata e cantata da lui e dalla terapeuta. La mamma più volte ha commentato ‘Non l’ho mai visto cosí allegro!’
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Luca
Luca ha 30 anni, e ha iniziato il percorso di musicoterapia in un periodo della sua vita molto difficile: durante i mesi di lockdown, infatti, tutte le sue attività giornaliere erano state interrotte, e Luca ha passato gran parte delle sue giornate in camera, isolato da tutto. Luca è dimagrito molto e ha perso interesse anche per la musica, una delle poche attività che lo ha sempre motivato.
Luca infatti ha un talento musicale considerevole e sembra avere una predisposizione innata per vari strumenti musicali. Durante la prima seduta Luca ha mostrato infatti la sua capacità di improvvisare melodie ‘ad orecchio’ con il flauto dolce.
Fin dall’inizio del percorso di musicoterapia si è mostrato interessato, ed in poche sedute ha mostrato grande energia e coinvolgimento, cantando e suonando con la chitarra le sue canzoni preferite in duetto con la terapeuta.
Sebbene ci siano ancora momenti di forte stanchezza per Luca, le sedute di musicoterapia continuano ad offrirgli un’opportunità di fare musica in compagnia, e di accrescere la sua autostima e senso di efficacia.
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Graziella
Graziella ha quasi 85 anni ed è affetta da demenza.
In questa breve clip, Graziella suona con le maracas con energia ed impegno.
Graziella è presente e concentrata, totalmente assorbita nel fare musica ed impegnata a creare vari ritmi con il supporto della musicoterapeuta.
Le sedute, che avvengono una volta a settimana, offrono a Graziella un'opportunità di dialogo attraverso la musica, e danno spazio al suo spirito intraprendente e creativo.
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